venerdì 18 febbraio 2011

Come avrei voluto nascere scrittore,
con le mani impastate nell'inchiostro e pulite dall'olio
a scrivere in versi e a leggere a voce alta in aula
discorrere con filosofi e pensatori.
Invece ho dovuto fare i conti con un altro dono odioso
la cui grazia mi ha impedito di ignorarlo
la cui potenza mi ha costretto ad assecondarlo.
E ora odio il mio amore per l'arte,
il colore, il bianco, il nero, tutto ciò che si libra tra un rosso e un giallo ocra
come a ricordarmi che la mia vita è quella
a mischiar tinte oscure al mio cervello, abbaglianti per il mio cuore
e dannarmi l'anima per non aver scurito un'ombra, esaltato un particolare.
Chi si danna del proprio vuoto, dannarsi non sa come chi ha la magia,
maledetta amica che mi sorregge e mi affonda, mi salva e mi condanna.

Un diamante rovente nelle mie mani, che stringo perchè non voglio perdere, grido perchè vorrei lanciare.


..Omaggio a A.E.Pais

Nessun commento:

Posta un commento