Che freddo il pavimento, a camminarci sopra vien la pelle d'oca..
pare che tutto sia in discesa, e sul muro inchiodo immagini antiche.
La polvere è ormai di casa, e di coprir le cornici d'oro si è stancata
forse colpa del mio dito intrepido che ascolta le superfici sbreccate
Quello specchio abbandonato e mai dimenticato attrae con forza il mio sguardo
ma temo i riflessi che mai più di oggi avranno le sembianze di ombre.
Mi insegue la pazzia di poter ritrovare il mio volto tra il metallo ossidato
e gli argenti di casa, ma non mi accorgo che la porta è gia lontana, le finestre ormai serrate.
le nuvole volano veloci, liquide, e le dannate ipotesi si accalcano con prepotenza nella mia mente. Forse la Terra rallenterà per farmi spazio. Forse sono già salito a bordo, forse non esisto. Però com'è interessante non avere scopo.
lunedì 8 febbraio 2010
Puzza di morto della realtà, ti lavo via col Suo respiro.
Che possa morire stanotte, tra i Suoi tanti difetti e le sue carezze,
intriso del Suo odore e di lune piene accanto a Lei.
E poi portami con te, dove l'arte muore e la musica tace,
solo per poter desiderare un'altra volta di poterti fuggire con Lei.
Che possa morire stanotte, tra i Suoi tanti difetti e le sue carezze,
intriso del Suo odore e di lune piene accanto a Lei.
E poi portami con te, dove l'arte muore e la musica tace,
solo per poter desiderare un'altra volta di poterti fuggire con Lei.
sabato 6 febbraio 2010
mercoledì 3 febbraio 2010
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