martedì 28 dicembre 2010

Perchè si deve voler bene?
Sembra che la mancanza di sentimento verso qualcuno, soprattutto se questo è un bambino, sia segno di aridità.. Mancare di affezione verso una determinata persona non significa per forza provare antipatia, disprezzo o odio per essa, ma semplicemente indica l'assenza di un "ponte" tra menti e cuori dei due soggetti.
Siamo costretti moralmente a provare affetto per uno zio aquisito, un fratello, un genitore, una nipotina? Non possiamo, quando è il caso, ammettere di provare un'onesta e semplice tenerezza nei confronti di nostro nipote, o figlio? oppure una fredda ma assai più rara stima nei confronti di un padre?
Ci rende più lodevoli l'idea di amare chiunque ci stia attorno, anche il figlio che non apprezzi per la sua inettitudine, o il nonno che non si ricorda mai il tuo nome?
Credo di essere affetto da quella che io chiamo Onestà Sentimentale, un male o una dote di cui non conosco il vero nome, ammesso che ne abbia uno.
Ammetto di non provare nostalgia per i miei nonni, non li ho mai conosciuti davvero. Ammetto di amare la mia nipote aquisita, che tutto mi da e tutto mi toglie nei momenti in cui la vedo. Ammetto di non provare niente per molti miei parenti, alcuni sconosciuti e altri gentili. Provo affetto verso alcune varietà di carta, mie sorelle e mio fratello. Amo qualche altra persona e tante altre cose.
Ma è davvero così importante ciò che proviamo per gli altri?