Al primo addio una luce si spense
rimase un rumore vuoto, debordante.
Fu la prima volta. Non l'unica, non l'ultima.
Sentii il veleno dipanarsi nel mio essere
contaminare ogni cosa, il mio cuore.
Non era il saluto di un amore, non quello di un caro.
Credo che fu l'abbandono di un bambino, io stesso,
la messa in moto di un macchinario governato dal mondo
di cui sono unico passeggero, il solo che possa viaggiarci.
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Restare bambini significa prolungare una persistenza dentro un'incompleta differenziazione. Ciò può essere detto senza negare che l'infanzia peraltro costituisce un piano della nostra esistenza, un luogo in cui non abbiamo mai cessato di abitare.
RispondiEliminaSpesso si stringe la mano al proprio io bambino per accompagnarci nel cammino, senza capire che in verità stiamo serrando la mano in un pugno
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